Nella nottata di venerdì 20 luglio, sono apparse sui muri di Veronetta alcune tristissime scritte fasciste accompagnate da intimidazioni ed insulti diretti a persone, collettivi e movimenti attivi nel quartiere, firmate con celtiche, fasci littori e svastiche. Sotto lo sguardo complice di assessori e consiglieri comunali “incerti tra la camicia nera e quella verde”, c’è ancora chi intende la politica come sopraffazione e ripropone pratiche, linguaggi e simboli di una ideologia autoritaria, identitaria, nazionalista, guerrafondaia, razzista, sessista.
Mercoledì alcuni studenti e lavoratori che tutti i giorni vivono Veronetta hanno manifestato per le vie del quartiere ripulendolo dalle scritte fasciste con rulli e vernice. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato e che hanno voluto dare una risposta politica seria e pacifica in contrasto alle numerose minacce dei soliti noti gruppi nostalgici.
Cogliamo ancora una volta l’occasione per chiedere le dimissioni di Vittorio Di Dio, colpevole di aver incitato pubblicamente alla “giustizia fai da te”, e di Marcello Ruffo (consigliere in III circoscrizione) poiché dal nostro punto di vista è incompatibile con un incarico istituzionale in una democrazia in quanto leader dell’associazione neofascista “Casa Pound Verona”.